In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso (Aristotele).
La Campania è uno dei luoghi più ricchi di storia, arte e cultura ma soprattutto offre tanto, anzi tantissimo, dal punto di vista naturalistico: sentieri, parchi, percorsi trekking (impegnativi e non), una miriade di paesaggi mozzafiato. Ma è anche terra dei miti e delle leggende, infatti sono tanti i racconti che si tramandano di generazione in generazione e che rispecchiano a pieno la vera essenza campana; storie di amore, di canti, dispetti e tanto altro.
4 percorsi naturalistici in Campania: la Costiera Amalfitana
Premesso ciò, ecco qui di seguito 4 percorsi da non perdere e le loro leggende.
Il sentiero degli dei, un percorso leggendario
Una delle più belle passeggiate in Costiera Amalfitana, circa 6 ore per un percorso di 9.5km. Un itinerario che vi regalerà un incredibile panorama della costa più bella d’Italia.
L’arcipelago Li Galli (o delle sirene) è il luogo dove i Greci credevano che Ulisse avesse affrontato le sirene. Per non venire manipolato dal loro canto, decise di farsi legare all’albero maestro della sua nave. Preoccupati, gli dei dell’Olimpo scesero sulla Terra per impedire il naufragio del giovane condottiero ma atterrarono a pochi chilometri di distanza dall’arcipelago e così iniziarono a correre in soccorso di Ulisse. Secondo la leggenda, furono i loro passi a solcare le rocce della costiera, creando così quello che oggi viene definito il “Sentiero degli dei”. E le sirene?
Per l’umiliazione si gettarono in mare e si tramutarono in sassi: l’Arcipelago Li Galli, composto da Gallo Lungo (a forma di delfino), la Castelluccia e la Rotonda.
Punta Campanella, un luogo miracoloso
Il secondo dei 4 percorsi naturalistici in Campania, è un itinerario di circa 6,5 km ricco di natura, storia e archeologia dalla durata di circa 5 ore. Rimarrete stupefatti dalla bellezza di tanta vegetazione e pace che emana questo posto.
Si narra che i Saraceni durante un’invasione saccheggiarono la chiesa di S. Antonino Abate, protettore di Sorrento, e durante il saccheggio rubarono oltre ai tanti oggetti preziosi anche la campana di bronzo. La flotta lasciò Sorrento ma, nei pressi di Punta Campanella, una forza misteriosa bloccò la nave. Nel tentativo di proseguire il loro viaggio, i predatori cominciarono a gettare in mare il loro bottino, ma solo quando gettarono la campana di S. Antonino riuscirono a liberarsi e ad andare via.
Secondo alcuni pescatori, ogni 14 febbraio, giorno della festa di San Antonino, nei pressi di Punta Campanella si sente la campana suonare sott’acqua e da questo deriva il nome del luogo.
Baia di Ieranto, il rifugio delle sirene
Questa senz’altro è una delle passeggiate più belle che si possano fare all’interno dell’Area Marina Protetta. Al termine della passeggiata si giunge alla spiaggetta di Ieranto, che sicuramente è una delle più belle con vista su Punta Campanella e sui Faraglioni di Capri.
Secondo antichissime leggende, nelle acque cristalline della baia vivevano le sirene, creature metà donna e metà pesce, incantate dalla purezza del mare e dalla natura rigogliosa. Il nome stesso della baia di Ieranto, “Ieros”, in greco rimanda ad un qualcosa di mistico e sacro.
Montepertuso, la vittoria del bene sul male
Il Montepertuso domina il paese di Positano e rappresenta una delle bellezze naturali più suggestive della Costiera Amalfitana. A stupire è il grande buco all’interno della montagna a cui è legata una singolare leggenda. Curiosi?
Secondo la leggenda il diavolo voleva dimostrare a tutti i costi la propria forza alla Madonna, così facendo, tentò invano di bucare la montagna con le proprie mani, ma non ci riuscì. La Madonna, impietosita, sfiorando la montagna con la mano, la fece sgretolare immediatamente. Il Diavolo, ormai sconfitto, cadde giù dal monte sulle rocce sottostanti dove ancora oggi, secondo i fedeli, è visibile la sua orma impressa nella pietra.
Quella notte tuoni fortissimi svegliarono la popolazione di Montepertuso. Una giovane ragazza immersa in una luce bianca apparve nel monte dicendo: «Non aver più paura, il demonio è stato maledetto ed i suoi sforzi contro questo monte sono finiti, perché distrutto è lo spirito maligno. Resti del suo corpo a forma di serpente si trovano all’altro versante della roccia viva. Vieni dunque con me e accompagnami sulla collina della selva Santa, ove ci fermeremo per sempre».